I finalisti di
CrashTest 2025
Finalmente possiamo svelarvi i quattro finalisti di questa XIV edizione di CrashTest Festival.
Vi aspettiamo a Valdagno dal 3 al 7 settembre per conoscerli e vedere i loro lavori.

Annalisa Limardi
con lo spettacolo
NO
NO è uno spettacolo che indaga la difficoltà di definizione dei propri confini personali. La performer si imbatte nelle richieste del mondo esterno, personificate da un microfono: vittima di domande sempre più insistenti ed invasive, si trova incapace di dare il proprio consenso. Da questa condizione di limite emerge la sua ribellione: prendendo attivamente il controllo del microfono, si trasforma in soggetto attivo, finalmente in grado di far affermare la propria voce e la propria autonomia.

Collettivo Baladam B-Side
con lo spettacolo
SURREALISMO CAPITALISTA
Surrealismo Capitalista è un precipitato teatrale di puro ritmo comico, che mette in scena un compendio di derive della società odierna. Nel corso dell'ultimo mezzo secolo abbiamo assistito all'affermarsi di un sistema di comunicazione che tende a concepire ogni esistenza in termini monetari e a fare piazza pulita degli immaginari collettivi e delle alternative sociali, sostituendosi ad entrambi.

Collettivo Crisi Collettiva
con lo spettacolo
SE E SOLO SE
Esercizi per un trasloco impossibile
Se e solo se è un trasloco.
Se e solo se è una resa dei conti.
Se e solo se è guardarsi indietro e proiettarsi in avanti.
È generazioni a confronto, i vecchi e i nuovi giovani. Millennial, GenZ, Boomer. Il nostro è un futuro incerto, inutile dirlo.
I nostri scatoloni sono pieni di aspettative. Lavorative, affettive, fisiche. Pieni di regole, rispettate e mancate. Pieni di se-e-solo-se.

Cromo Collettivo
con lo spettacolo
AHMEN
Ahmen è un giovane immigrato che tenta di ricongiungersi alla moglie lontana. Il mare che li divide è fatto di carte, documenti e marche da bollo. Alle prese con una routine sfiancante, ambientata in un surreale autolavaggio e un ufficio immigrazione dove il tempo sembra essersi fermato, tra clienti incontentabili, operatori telefonici e burocrati sfuggenti, Ahmen si affida alla saggezza di un dio che si fa teschio che lo condurrà nell’antro del suo inconscio.